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Domenica
29
Marzo 2015
ore 17.00 a MENDRISIO (CH)
Il
Coro Città di Como in
collaborazione con
il Coro Benedetto
Marcello di MENDRISIO ha eseguito
EIN DEUTSCHES REQUIEM
Op. 45 per soprano, baritono, coro e
orchestra sinfonica
di
Johannes Brahms
>> RECENSIONI <<
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Il
Requiem Tedesco di Brahms, frutto di un
lungo processo di formazione e di
elaborazione durato più di dieci anni,
si differenzia dagli altri perché non
utilizza il testo “liturgico“ latino
di Tommaso da Celano che
contraddistingue i requiem di Mozart,
Verdi, Cherubini ecc. ma è costituito da
testi tratti liberamente dalla Bibbia
tedesca, nella versione di Martin
Lutero, e scelti dal compositore stesso.
Pensato come una lunga meditazione sulla
morte; i sentimenti di consolazione,
pace e dolcezza prevalgono e vengono
percepiti fin dall'inizio dell'opera.
Sulle parole “Selig sind” (Beati
coloro) intonate dal solo coro il
requiem si apre e sulla medesima parola
“ Selig” , ripetuta due volte, il
requiem si conclude.
È da notare come in entrambi i frangenti
Brahms utilizzi la stessa cellula
tematica: inizio e fine di un percorso
circolare che, pur racchiudendo al suo
interno momenti di grande tensione e
drammaticità , termina nella certezza
della beatitudine finale.
Brahms considerava come vertice supremo
della gioia “l'estasi nel silenzio” e
questo requiem ci porta al silenzio
finale attraverso sonorità che vanno via
via sempre più rarefacendosi: un
arpeggio dell'arpa (strumento angelico
per eccellenza), un pianissimo dei fiati
e un pizzicato degli archi.
Questa serenità finale ricorda l'opera
della poetessa americana Emily
Dickinson, contemporanea di Brahms, la
quale in una sua lirica afferma: “
Questo mondo non è conclusione, un
seguito è al di là, invisibile come la
musica. Il silenzio, l'invisibile,
l'infinito, la certezza del passaggio
alla vita eterna.
1° movimento
:
Non ci sono violini , clarinetti,
ottavino, trombe, tuba e timpani.
Il coro intona il versetto tratto dal
Discorso della Montagna: “ Beati coloro
che soffrono”
Inizio con note ribattute. Le prime tre
note costituiscono una sorta di cellula
generatrice del materiale tematico. La
sofferenza ( die Leid ) è sottolineata
da un accordo dei tromboni mentre l'arpa
costituisce una sorta di presenza
angelica.
2° movimento:
È come una marcia funebre ma in ritmo di
¾ scandito dai timpani.
Mescola frammenti di testo; alla marcia
in Si b minore contrappone una sezione
in Sol b che ha un carattere sereno
raffigurante la trepida attesa del
contadino al cogliere i frutti della
terra.
La struttura A – B – A precede un fugato
piuttosto libero con particolari
sottolineature del testo.
3° movimento:
Costruito come un canto responsoriale
(dialogo tra solista e coro) questo
movimento si condensa nella domanda “chi
mi darà conforto”?
Un ribattuto in rallentando dei legni
sul testo “in Te solo io spero” fa da
preludio alla fuga finale che su una
nota pedale di Re, evidenziata da
tromboni, tuba, timpani, e contrabbassi,
ci dal'immagine di come l'autore voglia
esprimere la sua convinzione che le
anime dei giusti siano nelle mani di
Dio.
4° movimento:
Canto di gioia e di lode dal carattere
pastorale. È la sezione centrale del
Requiem, espressione di grande serenità.
5° movimento:
È l'ultimo elemento composto
dall'Autore, in seguito alla morte della
madre. È un aria fra soprano e coro in
forma tripartita, basata sul commiato di
Gesù dagli Apostoli nell'Ultima Cena.
Il coro intona versetti della Bibbia e
alla fine fra soprano e tenori il tema
viene ripreso in un canone per
aumentazione. Nel mezzo della
composizione emerge una melodia
dolcissima che accomuna l'amore materno
e a quello divino, sui versi: Come una
madre consola il figlio così io vi
consolerò
6° movimento:
Fin dall'inizio si crea un carico di
tensione fra coro e basso il cui culmine
drammatico viene tratteggiato
nell'episodio “ vivace” che rappresenta
il giorno del Giudizio. Si susseguono le
domande: Morte dov'è il tuo pungiglione?
Inferno dov'è la tua vittoria? Esse
sfociano in una grande fuga a due
soggetti che celebra la gloria e
l'immensità di Dio.
7° movimento:
Struttura A - B – A. Movimento sereno
solenne nella tonalità iniziale del
primo movimento. Vi è un richiamo al “
Selig sind ”
Alla fine ricompare l'arpa a ricondurre
l'uomo verso la beatitudine celeste.
Forte analogia con Requiem dal testo
tradizionale, “In Paradisum”.
Commento a
cura del maestro MARIO MORETTI
CORO CITT@ DI COMO - NEWS
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